Pratiche di Acquisto Responsabile
Insieme alla nostra intera filiera, promuoviamo pratiche commerciali che supportano standard sociali e ambientali di critica importanza.
Perché
Le pratiche di acquisto di un marchio possono avere serie conseguenze sui lavoratori e sulle condizioni di lavoro negli stabilimenti di produzione. Per pratiche di acquisto intendiamo la collaborazione con un fornitore per tutto il ciclo di vita di un prodotto, dalle fasi di progettazione e sviluppo, all'esecuzione degli ordini di acquisto, fino alla previsione e alla negoziazione dei costi. Se le pratiche di acquisto non sono pensate con cura o non vengono applicate, i fornitori possono ritrovarsi in situazioni difficili, che li spingono a prendere decisioni inadeguate (sottopagare i lavoratori, imporre orari eccessivi e trascurare la sicurezza, tagliare posti di lavoro o impiegare collaboratori esterni non autorizzati) solo per soddisfare le richieste dell'acquirente. Ad esempio, se chiedessimo ad un fornitore di produrre 200.000 giacche, ma poi cambiassimo idea e decidessimo di scendere a 100.000, il fornitore si ritroverebbe con una quantità di tessuto eccessiva, un ricavo inferiore al previsto e lavoro insufficiente per gli operai eventualmente assunti. Decisioni come questa hanno ripercussioni su tutte le parti coinvolte e ci ricordano l'importanza di pratiche responsabili.
Le Pratiche di Acquisto Responsabile rappresentano l'impegno di un'azienda a definire e attuare strategie che tengano conto delle esigenze sia del marchio che dei produttori, al fine di dare vita a una partnership equa e vantaggiosa per tutti. Per fare qualche esempio, le Pratiche di Acquisto Responsabile possono significare: definire chiaramente e rispettare le quantità ordinate, i termini di pagamento e le altre condizioni concordate; concedere al fornitore tempi di consegna adeguati e comunicare dettagli tecnici utili alla creazione del prodotto; condividere l'onere della responsabilità sociale e ambientale tra marchio e fornitore.
La responsabilità sociale si basa proprio sull'acquisto etico, nonché su tutti i programmi definiti dal marchio per il benessere dei lavoratori e per il rispetto dell'ambiente. Le nostre pratiche di acquisto possono favorire o limitare la capacità dei fornitori di rispettare pratiche commerciali che supportano standard sociali e ambientali di critica importanza. Questo è un argomento poco discusso tra i marchi, soprattutto nel settore dell'abbigliamento. Ma è proprio per questo che riteniamo che queste conversazioni debbano uscire dal perimetro delle fabbriche ed essere condivise con un pubblico più ampio, in modo che le pratiche di acquisto responsabile diventino la norma anziché l'eccezione.
I nostri risultati
L'impegno di definire e portare avanti le Pratiche di Acquisto Responsabile va al di là dei singoli reparti aziendali. Si tratta infatti di un'iniziativa che deve coinvolgere l'intera organizzazione, dall'amministratore delegato, ai dirigenti e ai team, senza trascurare alcun aspetto: previsione, progettazione, sviluppo, approvvigionamento, produzione, materiali, finanza, impatto sociale e ambientale.
In Patagonia, questo impegno è stato al centro di tutte le conversazioni con il nostro team dirigenziale, nonché di tutti gli incontri di valutazione settimanale dei fornitori, iniziati 10 anni fa. Durante questi incontri, discutiamo di argomenti specifici riguardanti i fornitori già esistenti e vagliamo attentamente i possibili nuovi produttori. Abbiamo inoltre istituito una task force dedicata alle Pratiche di Acquisto Responsabile, costituita da rappresentanti di vari reparti aziendali, al fine di esaminare alcune particolari lacune nelle nostre pratiche di acquisto etico e valutare i possibili miglioramenti da apportare.
In qualità di membro fondatore e accreditato della Fair Labor Association (FLA), associazione internazionale che promuove i diritti dei lavoratori, Patagonia è inoltre tenuta a sottoporre il suo programma di Pratiche di acquisto responsabile, per finalità di audit e valutazione, a un revisore esterno e imparziale. La FLA, dal canto suo, verifica che rispettiamo i suoi principi e monitora i nostri progressi anno per anno.
Il nostro impegno a favore di Pratiche di Acquisto Responsabile si estende al di là del nostro marchio: svolgiamo infatti un ruolo attivo nei dibattiti del settore, per contribuire a motivare altri marchi a seguire lo stesso percorso.
Considerando l'impatto della pandemia da COVID-19, nonché l'importanza di valutazioni oggettive, abbiamo anche sostituito il programma di feedback interno dei fornitori con una partnership strategica con il Better Buying Institute (BBI). Il BBI è stato fondato nel 2019 per promuovere pratiche di acquisto responsabile e offrire ai fornitori la possibilità di valutare le prestazioni dei marchi. Nel nostro caso, raccoglie il feedback dei nostri fornitori, sia di materiali che di prodotti finiti, che utilizziamo poi per individuare, segnalare ai nostri team e risolvere insieme le lacune nelle Pratiche di acquisto responsabile.
Cosa succede ora
Le Pratiche di Acquisto Responsabile richiedono miglioramenti continui. A partire dai resoconti di BBI e FLA, e dal dialogo aperto e continuo con i nostri fornitori, ci stiamo impegnando a migliorare i singoli obiettivi delle nostre pratiche, come la riduzione del divario fra ordini previsti ed ordini effettivi.
Da quando la pandemia ha scombussolato le riunioni periodiche della nostra task force, ci siamo ripromessi di ripristinare questi incontri per mantenere un canale di comunicazione aperto fra i nostri team in ufficio e i nostri partner in fabbrica. E, per garantire che tutti i dipendenti siano in linea con i nostri impegni e con le nostre pratiche attuali, metteremo a punto una nuova formazione interna in collaborazione con il BBI e continueremo a cooperare con FLA, BBI e tutto il nostro settore per sensibilizzare maggiormente il pubblico riguardo alle Pratiche di Acquisto Responsabile.
