Patagonia ha interrotto tutte le pubblicità a pagamento sulle piattaforme di Facebook nel giugno 2020 perché diffondono sia incitamento all'odio che disinformazione sul cambiamento climatico e sulla nostra democrazia. Continuiamo a sostenere quel boicottaggio a 16 mesi di distanza.

Questa decisione ha colpito il nostro business e le organizzazioni non profit ambientali che sosteniamo, le cui campagne beneficiano dell'amplificazione dei social media che eseguiamo e finanziamo. Ma abbiamo imparato ad adattarci. Di conseguenza continuiamo a far crescere la nostra comunità ma in modo più accorto e intelligente.

I documenti interni di Facebook pubblicati nelle ultime settimane hanno reso incredibilmente chiaro che la loro dirigenza è a conoscenza del danno irreparabile che la loro mancanza di responsabilità causa ai tre miliardi di utenti, e degli effetti corrosivi sulla società stessa. La dirigenza di Facebook sa perfettamente quali passi intraprendere per mitigare tali danni, eppure non è ancora riuscita ad attuare delle riforme.

Crediamo che Facebook abbia la responsabilità di assicurarsi che i suoi prodotti non causino danni, e finché non lo farà, Patagonia continuerà a rifiutarsi di pagare inserzioni pubblicitarie su questo social media. Incoraggiamo altre aziende ad unirsi a noi per spingere Facebook a dare priorità alle persone e al pianeta, rispetto al profitto.

– Ryan Gellert, CEO, Patagonia
Novembre 2021