Impatto e Adozione

Con la progressiva crescita della nostra azienda, ci troviamo a fronteggiare il problema che più produciamo e maggiormente gravoso risulta il nostro impatto sull'ambiente. Se, come dichiara la nostra mission aziendale, uno dei nostri principali obiettivi è ispirare e implementare soluzioni per la crisi ambientale, allora è imperativo ridurre il nostro impatto complessivo, a prescindere dal numero di prodotti venduti.

Nel corso degli anni, possiamo dire di aver compiuto decisivi passi avanti in questo senso, passando all'uso esclusivo di cotone organico, essendo tra i primi a proporre tessuti sintetici riciclati e offrendo denim realizzato con un processo di tintura meno nocivo per l'ambiente. Eppure, a volte, questi miglioramenti riguardanti specifici prodotti non ci sembrano comunque sufficienti. Affrontiamo spesso ostacoli e difficoltà affinché la nostra influenza positiva abbia un raggio d'azione più ampio, capace di andare al di là di qualche prodotto e di condizionare invece un intero settore. Ad esempio, uno degli obiettivi che ci siamo posti con l'adozione esclusiva del cotone organico è stato convincere i produttori di abbigliamento ad utilizzare maggiori quantitativi di questo materiale naturale, prendendo le distanze dal cotone coltivato in modo tradizionale, ma non sono stati in molti a seguire il nostro esempio come inizialmente sperato. Questo lo consideriamo un insuccesso..

D'altra parte, i risultati ottenuti non sono sempre gli stessi: il percorso che ci ha portati ad introdurre il poliestere riciclato nei prodotti Patagonia ha invece fatto sì che anche altri produttori su più vasta scala abbiano optato per il suo impiego.

Una svolta decisiva per noi di Patagonia è stata la vendita del nostro primo indumento in poliestere riciclato: era il 1993. All'epoca, nessuno aveva mai neppure pensato di tenere lontane le bottiglie di plastica dalle discariche, trasformandole in stoffa. Ma non si è trattato di un successo immediato: il primo tessuto ottenuto in questo modo era piuttosto scadente ed era difficile immaginare di poterlo indossare a diretto contatto con la pelle. Ciò nonostante, con grande diligenza e partnership mirate che si sono rivelate preziose, siamo infine stati capaci di utilizzare il poliestere riciclato nel nostro pullover in morbido fleece Synchilla®. È stato l'inizio di un percorso preciso, volto a ridurre la nostra dipendenza dai carburanti fossili e la nostra impronta ambientale in termini di emissioni di CO², anche se questa espressione "tecnica" non è entrata nel nostro vocabolario fino alla metà degli anni '90.

Dopo il 1993, il progresso di Patagonia è stato costante, con l'impiego di maggiori percentuali di poliestere riciclato ottenuto da bottiglie di plastica. Poi, nel 2005, una nuova tecnologia per riciclare chimicamente il poliestere ci ha permesso di diversificare le tipologie di prodotti riciclati nella nostra linea di produzione. In aggiunta alla possibilità di recuperare una più ampia gamma di prodotti in poliestere destinati allo smaltimento dei rifiuti, questo nuovo processo chimico ha reso possibile riciclare gli stessi capi Patagonia in poliestere, dismessi e non più utilizzabili, trasformandoli in indumenti nuovi. È stata la nostra prima incursione nel territorio dell'"economia circolare" e la prima volta che siamo stati in grado di contribuire alla creazione di un materiale "grezzo" con cui realizzare i nostri stessi prodotti. Pur essendo un'idea valida, non ha tuttavia innescato cambiamenti significativi nel settore e, alla fine, anche per noi è diventata un'opzione di minore rilievo. La tecnologia del riciclo chimico ci ha comunque offerto un vantaggio che perdura ancora oggi: la possibilità di impiegare materiali riciclati non solo in tessuti corposi come il fleece Synchilla®, ma anche in altri tessuti più leggeri lavorati a maglia.

Nel 2009 abbiamo introdotto i modelli Nano Puff®, realizzati con tessuti riciclati sia per l'interno che per l'esterno dei capi. Anche se l'impiego di materiale riciclato in una stoffa così leggera è stato un notevole progresso sia per Patagonia che per l'intero settore, è stato deludente doverci limitare al solo tessuto senza poter includere altri componenti come imbottitura, zip ed etichette. Per anni abbiamo cercato di estendere l'uso di materiale riciclato anche alle altre parti della giacca, in particolar modo all'imbottitura, per la quale tuttavia non siamo mai riusciti ad ottenere la stessa sofficità, lo stesso calore e lo stesso peso leggero offerti dall'impiego di poliestere vergine.

Restii a sacrificare la performance di un prodotto chiave come questo, abbiamo chiesto aiuto ai nostri partner di PrimaLoft, che hanno accettato la sfida, centrando il bersaglio nel 2016 con la presentazione in anteprima della nuova e rivoluzionaria imbottitura PrimaLoft® Gold Insulation Eco. Con questo materiale, che offre la più alta performance sul mercato, PrimaLoft è riuscita ad offrire il 55% di poliestere riciclato incorporato, segnando così un importante traguardo che ci ha convinti ad adottare PrimaLoft® Gold Insulation Eco in tutti i nostri modelli Nano Puff® a partire dalla stagione autunnale 2016. Un'autentica pietra miliare, quindi, per un apprezzatissimo capo best-seller.

Grazie all'impiego di questa nuova imbottitura in tutti i modelli Nano Puff®, nel solo arco di un anno Patagonia riuscirà a tenere lontani dalle discariche più di due milioni di bottiglie di plastica. E, a partire dal 2017, PrimaLoft sostituirà la Gold Insulation, in qualsiasi prodotto sul mercato, con la nuova versione Gold Insulation Eco riciclata al 55%. Si tratta di un imponente passo avanti non solo per la comunità outdoor, ma anche per tutti i settori che ricorrono ai materiali sintetici per le imbottiture.