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The Klabona Keepers

Edonamē (Carolyn Doody) & Tamo Campos  /  12 Minuti di lettura

I 15 anni di lotta di una comunità indigena per proteggere le sue sorgenti sacre dallo sviluppo industriale.

I blocchi dei Klabona Keepers hanno coinvolto l'intera comunità e più generazioni nella resistenza ai tentativi di sfruttamento della terra indigena da parte di molte compagnie. Quando è stata scattata questa foto, Robert Jakesta aveva solo 11 anni e molti dei suoi compagni manifestanti erano ancora più giovani. Foto: Rhoda Quock

Questa storia è frutto della collaborazione tra Edonamē (Carolyn Doody), un’attivista protettrice della terra dei Tāhłtān, insegnante e terapeuta, e me stesso, uno snowboarder professionista diventato regista di documentari nonchè uno dei creatori del film The Klabona Keepers

The Klabona Keepers racconta la storia di alcune famiglie indigene che sono riuscite a proteggere la loro terra dallo sviluppo industriale – la regione di Klabona, zona nel nord-ovest della British Columbia nota come „Sacred Headwaters“ (sorgenti sacre). Dei 15 anni di resistenza prevalentemente matriarcale, il film segue un piccolo gruppo di anziani nel villaggio di Iskut, determinati ad opporsi alle forze dell’ordine, al governo e ad alcune delle più grandi multinazionali del mondo.

Dieci anni fa, mentre ci dirigevamo verso nord in direzione Yukon, alcuni amici ed io ci fermammo alla stazione di servizio del villaggio di Iskut. Quello che doveva essere una breve sosta, si è trasformato in un invito a partecipare al blocco attuato dai Klabona Keepers contro una società chiamata Fortune Minerals Limited. I membri della comunità ci chiesero di usare le nostre telecamere per documentare i blocchi e trasmettere la storia ai media. Finimmo per accamparci sul luogo del blocco per due mesi, durante i quali i membri della comunità ci chiesero di unirci a loro anche mentre occupavano e prendevano il controllo delle piattaforme di perforazione per impedire l’esplorazione mineraria nell’area sacra.

Ci sono stati momenti in cui eravamo preoccupati, ma siamo sempre rimasti profondamente convinti di rimanere al fianco delle famiglie che stavano lottando per la loro terra e che dal 2005 si opponevano a società come Fortune Minerals e Shell Canada. Mi viene da ridere al pensiero che prima di stabilirci lì eravamo vegetariani, e poco dopo abbiamo iniziato a rimpinzarci con piatti a base di alce, orso e marmotta preparati dalle nonne. Tutto proveniva proprio dalle montagne che stavamo cercando di proteggere… e dove la Fortune Minerals voleva aprire la sua miniera di carbone a cielo aperto.

The Klabona Keepers

Noto come „sorgenti sacre“, il Klabona è un ampio bacino subalpino incuneato tra la costa e le Rocky Mountains. Tre dei principali fiumi e habitat di salmoni della costa occidentale – lo Stikine, lo Skeena e il Nass – hanno origine nel Klabona, e prospere popolazioni di caribù, alci, pecore, lupi e orsi grizzly visitano abitualmente questa valle incontaminata. È davvero un luogo sacro. Foto: Tamo Campos

La strategia della comunità di Iskut di agire direttamente tramite azioni di blocco, così come le dimostrazioni di solidarietà delle comunità limitrofe, hanno portato Fortune Minerals a ritirarsi dal Klabona.

Abbiamo rapidamente stretto amicizia con molti membri della comunità e così, insieme al mio caro amico Jasper Snow Rosen, abbiamo iniziato a tornare ogni anno nella regione, rimanendoci per vari mesi e connettendo sempre di più con i suoi abitanti. Gli Anziani e le loro famiglie ci hanno portato nella loro terra e ci hanno perfino stimolato a fare volontariato durante le loro escursioni con i giovani. Per tutto questo tempo abbiamo continuato a filmare esperienze e momenti in cui i Klabona Keepers difendevano la loro terra.

Col passare del tempo le nostre amicizie si sono rafforzate e nel 2016 gli Anziani ci hanno suggerito di realizzare un lungometraggio più lungo. Per noi è stato un onore avere la possibilità di farlo insieme e pertanto li abbiamo coinvolti immediatamente chiedendo di aiutarci a creare la trama. Era importante che gli Anziani avessero il controllo sul racconto della storia, dato che il film avrebbe messo in luce proprio le famiglie ed i vari protagonisti della lotta in difesa di Klabona nel corso degli anni.

Nel 2022, dieci anni dopo essere entrati per la prima volta nella stazione di servizio di Iskut, è uscito The Klabona Keepers.

“Prepara noi, nuove generazioni, a portare avanti queste responsabilità e a continuare a trasmettere conoscenze, ci illumina la strada su come prenderci cura di tutto ciò per cui hanno combattuto.”

—Brendan Ducharme, membro della Tāhłtān Nation

Territorio e responsabilità:

Mio zio Peter ha detto che proteggere la nostra terra è una responsabilità. Queste parole mi hanno segnato nel profondo perché questa responsabilità risuona in ogni generazione Tāhłtān. Responsabilità. Sentiamo i nostri Anziani dire: „Stiamo facendo tutto questo per voi. Lo stiamo facendo per i nostri nipoti. Lo stiamo facendo per le generazioni future“. Responsabilità. Prendersi cura della terra perché la terra si prende cura di noi. Responsabilità. Ogni generazione si prende cura di quella successiva.

Una delle cose che mi ha sempre impressionato della lotta per Klabona è la natura intergenerazionale di tutta la campagna. Ci sono sempre state persone di ogni età durante le manifestazioni. In città è facile ritrovarsi a trascorrere del tempo con la cerchia ristretta dei propri coetanei, ma durante le manifestazioni si riunivano anziani, bambini e intere famiglie. Quando penso al difendere la terra, penso ai sacrifici che servono, al coraggio e alla determinazione. Penso a quanto aiuti avere le persone per cui si sta combattendo proprio lì davanti, in prima linea.

Considerando sempre il coinvolgimento multigenerazionale, abbiamo avuto modo di riflettere sui ricordi e sugli eventi del film con due potenti giovani uomini Tāhłtān: Brendan Ducharme e Robert Jakesta. Robert era alle elementari e Brendan era un bambino quando iniziò la lotta contro Shell e Fortune. Erano in prima linea insieme ai loro genitori e nonni. Ancora oggi sentono il potere e la paura che pervade i loro cuori e i loro corpi quando parlano dell’incertezza dei tempi, quando la gente si scontrava con vari giganti aziendali in difesa di terra, acqua, piante, animali e della loro vita.

The Klabona Keepers

Chaz Carlick (a destra) e Robert (a sinistra) tengono un cartello durante il blocco di Fortune Minerals nel 2013, per protestare contro la proposta dell’azienda di realizzare una massiccia miniera di carbone a cielo aperto sul monte Klappan. Il governo provinciale ha finito per acquistare le licenze minerarie di Fortune e attualmente sta lavorando con la Tāhłtān First Nation su un piano di sviluppo per l’area. Foto: Tamo Campos

„Si sono sempre battuti per tutelare e conservare la terra, e il fatto che questa sia rimasta intatta ne è la dimostrazione“ racconta Robert riguardo ai difensori che lo hanno preceduto. „So che quando arriverà il mio momento, sarò pronto a difendere la terra proprio come hanno fatto le generazioni che mi hanno preceduto. Sono disposto a fare anch’io gli stessi sacrifici perché so che la nostra terra è preziosa per le generazioni future. So che vale la pena lottare affinché anche loro possano godersi la terra, e che vale la pena lottare per il futuro della nostra gente. Vedere i nostri Anziani, i nostri esseri più sacri, combattere per la nostra terra, dimostra quanto ne valga la pena“.

The Klabona Keepers

I Klabona Keepers non hanno avuto problemi ad opporsi a chiunque cercasse di impossessarsi della loro terra, fossero funzionari governativi, forze dell’ordine o persino amministratori delegati di compagnie minerarie internazionali. La nonna di Robert, la defunta Jenny Quock, affronta Robin Goad, il CEO di Fortune Minerals. Foto: Tamo Campos

Abbiamo la responsabilità di preoccuparci per la nostra terra, e proprio per questo di agire. Ci sacrifichiamo per questo nostro obiettivo; siamo stati benedetti dai nostri antenati e dal nostro creatore con questa responsabilità. Brendan ne sottolinea l’importanza:

„Le persone possono essere materialiste riguardo a molte cose, ma ad un certo punto ciò che conta veramente è la nostra capacità di sopravvivere e di poter abitare nel nostro ambiente“ dice. „Per loro era arrivato il momento di lottare per questo, proprio come i nostri antenati da tempo immemorabile hanno combattuto per tutelare la nostra terra. Sentirli parlare di come prima o poi quella responsabilità, quel testimone, dovrà essere tramandato e che tutto questo lo hanno fatto per noi, ci ispira e ci insegna tante cose, capisci? Prepara noi, nuove generazioni, a portare avanti queste responsabilità e a continuare a trasmettere conoscenze, ci illumina la strada su come prenderci cura di tutto ciò per cui hanno combattuto.

Per noi ha valore tutto ciò che è stato fonte di sostentamento per i nostri antenati e che tuttora sostiene noi: la terra, l’acqua, le piante e gli animali. Sono questi gli elementi che dobbiamo proteggere. La nostra terra è vita. La nostra terra ha dato vita alla nostra gente per migliaia di anni. Il nostro amore per la terra e la nostra responsabilità di proteggerla è nel sangue che scorre nelle nostre vene. È radicato nel nostro DNA e viene trasmesso ai nostri discendenti, alle prossime generazioni, come responsabilità e forza vitale. „Ogni volta che usciamo e andiamo nelle nostre terre“ dice Brendan, „mi chiedo quante volte abbiamo calpestato le stesse impronte dei nostri antenati“.

—Edonamē

“Quando è iniziata la nostra lotta per il Klabona, non sapevamo come avremmo vinto. Sapevamo solo che non avremmo perso.”

—Rhoda Quock, portavoce dei Klabona Keepers

Eredità dei Klabona Keepers:

Che si tratti di tenere riunioni di consultazione, impedire che i mezzi di perforazione si spostino nell’area, andare in prigione insieme o sostenersi a vicenda, i Klabona Keepers sanno di poter contare sempre l’uno sull’altro. Con le loro storie, la loro resilienza e il loro buon umore, questi Anziani ci ricordano il potere dell’azione collettiva per il bene delle generazioni future. „Prima allontanavano i bambini dalla terra“, dice Rhoda Quock, portavoce di Klabona Keepers, „Ora tolgono la terra ai bambini. Quando è iniziata la nostra lotta per il Klabona, non sapevamo come avremmo vinto. Sapevamo solo che non avremmo perso“.

The Klabona Keepers

Molti dei blocchi si sono tenuti al „bivio“, un’area di strada sterrata dove i Klabona Keepers – come l’Anziana Rita Louie – hanno vietato l’accesso a più compagnie. Foto: Carrie Cervantes

Siamo tutt’uno con la terra. Siamo interconnessi con l’acqua, le piante e gli animali che ci consentono di vivere. I nostri corpi raccolgono l’energia della terra e, in cambio, diamo la nostra energia alla terra sotto forma di rispetto e protezione. Brendan ha articolato questo pensiero in modo chiaro e potente:

„La nostra terra è troppo importante“, dice. „È un aspetto fondamentale di chi siamo come popolo, di dove viviamo e come viviamo. La nostra salute personale è profondamente legata alla salute dell’ambiente, mentalmente, fisicamente e spiritualmente“.

The Klabona Keepers

Anche se è successo più di 15 anni fa, Robert ricorda ancora quando sua nonna Jenny venne arrestata nel 2005: „Vedere i nostri Anziani, i nostri esseri più sacri, combattere per la nostra terra, dimostra quanto valga la pena lottare per lei“. Foto: Taylor Bachrach

Le nostre stesse vite sono alimentate da una gratitudine che ci radica nella terra, ci trasporta sull’acqua e ci eleva in alto sulle montagne. Siamo circondati dai nostri antenati quando siamo sulla terra. Li troviamo ovunque. Vengono da noi quando preghiamo: ci danno risposte, ci danno indicazioni e ci danno forza. Nel ricordare i blocchi e gli arresti, Robert ha parlato del potere degli spiriti della gente: „Pensadoci, mi porta un grande senso di ispirazione. Vedere mia nonna Jenny resistere con tanta fierezza… mi rende molto orgoglioso. Quando abbiamo visto il film al cinema, ho provato un’emozione fortissima.“

Il film include filmati di più arresti tra cui quello del defunto cugino di Robert, Dempsey, quello di Robert stesso e quello del nonno di Brendan, Jerry, che era su una sedia a rotelle. „Il suo spirito era straripante“ dice Robert di Dempsey. „Sentivo il mio spirito accendersi. Immagino sia la stessa sensazione che i miei antenati hanno provato quando andavano in guerra, sai? Quando ci si trova di fronte ad un senso di avversità, ci si ispira e ci si riempie lo spirito.

The Klabona Keepers

Per i membri più giovani della famiglia dei Klabona Keepers, i blocchi hanno impiegato alcuni dei loro anni più formativi: Caden Jakesta, figlio di Rhoda e fratello di Robert, ha imparato a camminare durante il blocco quando aveva solo 1 anno. Rhoda e Caden osservano dall’alto il campo di esplorazione di Fortune Minerals dalla cima del monte Klappan nel 2013. Il monte Klappan ora fa parte dell’area di conservazione protetta indigena delle sorgenti sacre. Foto: Tamo Campos

L’arresto di nonno Jerry è stato altrettanto impattante. „Ero così commosso in quel momento che non potevo più rimanere tra la folla“, dice Robert. „Ho dovuto allontanarmi da solo e iniziare a piangere perché non riuscivo a credere a quanta forza ci fosse voluta“.

Sento il potere dei nostri Anziani e antenati che parlano attraverso Brendan quando ricorda le minacce che affrontava il nostro popolo. Ha ricordato di come ci si sentiva a proprio agio con gli altri difensori della terra e di come invece ci si sentiva minacciati dagli sfruttatori della terra nei loro SUV bianchi, che rappresentavano l’industria, il governo e la polizia.

„I ricordi che mi tornano in mente non servono a capire cosa stava succedendo, ma a realizzare che c’era qualcosa che ci minacciava“, dice Brendan. „Ricordo che c’erano tante persone. Non ne conoscevo molte, ma mi sentivo a mio agio con loro. Fino a quando non ho visto arrivare i SUV bianchi e i camion, ed è allora che ricordo — anche riguardando la clip ora — di aver sentito il cuore che batteva più forte… Ricordo che sentivo di avere molto da perdere in quel momento, pur essendo così giovane.

Il nostro popolo continua a sentire il terrore causato dall’arrivo in massa di estranei, giunti solo per l’estrazione. Ma la nostra gente continua a sentire anche l’amore ed il legame con la terra, che abbiamo il dovere di difendere e proteggere.

—Edonamē

Trigger warning: This story contains images of a butchered animal. 

“Possiamo mostrare alle nuova generazioni la strada dicendo loro 'Questo è ciò per cui tua nonna ha combattuto. Questo è ciò per cui il tuo bisnonno ha combattuto.”

—Robert Jakesta, membro della Tāhłtān Nation

Solidarietà, Alleanza e Attivismo Collaborativo:

Riflettendo su questa relazione straordinaria con Tamo e Jasper, penso a come abbiano raccontato la nostra storia a modo nostro, collaborando con la nostra gente in ogni fase del processo. Sono davvero diventati membri della famiglia per molti di noi. Sono molto conosciuti nel nostro territorio e sono amatissimi da molti Tāhłtān di ogni generazione. Quando sono a casa nostra, visitano gli Anziani, trascorrono del tempo con i bambini e con i giovani, o qualche volta intraprendono avventure che richiedono un sacco di preghiere… ad alcuni di noi ci è voluto un po‘ di tempo per abituarsi alle loro imprese rischiose… sono dei pazzi snowboarder!

Cacciano e pescano con noi e mangiano il nostro stesso cibo affianco a noi. Ascoltano gli Anziani e portano i loro insegnamenti nei loro cuori e nelle loro vite. Stanno con noi nelle nostre case e accompagnano i nostri figli guidandoli attraverso gioie e avversità. Condividono con noi i pasti e la felicità, e allo stesso modo soffrono quando soffriamo noi. Sono la nostra famiglia. Come descrivi anni e anni di dedizione a una comunità?

„È qualcosa che possiamo conservare per sempre”, dice Robert, riflettendo sul film e sulla lotta per la resistenza. „Possiamo mostrare alle nuova generazioni la strada dicendo loro ‚Questo è ciò per cui tua nonna ha combattuto. Questo è ciò per cui il tuo bisnonno ha combattuto‘. Non sono solo ricordi. Possiamo fare tesoro di tutto questo per insegnarlo alle generazioni future“.

The Klabona Keepers

Jenny, Rita, Bertha Louie e Mary Quock, la nonna di Brendan Ducharme, suonano la batteria mentre bloccano la miniera Red Chris di Imperial Metals nel 2014. Quell’estate il governo della BC aveva concesso un’ingiunzione contro i Klabona Keepers, consentendo di procedere alle opere minerarie. Foto: Hannah Campbell

Una sera io e mia figlia stavamo parlando di Tamo e Jasper, ricordando l’amicizia della nostra famiglia con loro e del loro legame con la nostra gente. Ho chiesto a mia figlia cosa, secondo lei, li avesse resi alleati tanto forti durante la resistenza per proteggere la nostra terra, e mia figlia ha risposto: „Ci hanno tenuto. E hanno usato le loro risorse per aiutarci. Hanno seguito le istruzioni dagli Anziani. Hanno accettato i nostri doni. E questo è stato davvero importante“.

Incuriosito da questa risposta, le ho chiesto perché considerasse l’accettazione dei nostri doni „davvero importante“, e mia figlia ha risposto: „Per la nostra gente, è così che noi mostriamo il nostro amore“. Sì! Pensai. Hanno accettato l’amore del nostro popolo e noi abbiamo accettato il loro, in solidarietà.

Edonamē

Chiusura

Il film è stato realizzato con la regia degli Anziani di Klabona Keeper e in costante collaborazione con loro. La realizzazione di film riguarda il processo di creazione tanto quanto il raggiungimento di obiettivi politici e artistici, e volevamo mostrare la bellezza e la complessità di una lunga lotta per poter ispirare le generazioni future di Iskut – ed oltre.

Dal mio punto di vista, è un onore ed un privilegio poter raccontare la storia di qualcun altro, piuttosto che la propria. Abbiamo offerto volontariamente il nostro lavoro e il nostro tempo per la realizzazione di questo documentario come regalo agli Anziani e, grazie a queste relazioni e alla responsabilità nei confronti della loro storia, abbiamo fatto in modo che la proprietà intellettuale del film fosse proprio degli Anziani presenti in esso. Non è sufficiente dire semplicemente che questa è terra indigena, bisogna trattarla da terra indigena. Come spiega la scrittrice indigena Leanne Betasamosake Simpson, „L’alternativa all’estrattivismo è la responsabilità, la relazione e la reciprocità“.

The Klabona Keepers

Membri di tutta la nazione Tāhłtān hanno contribuito agli sforzi di blocco, incluso questo manifesto creato dall’insegnante e artista Huey Carlick. Foto: Hannah Campbell

Per me, The Klabona Keepers è un regalo e una lettera d’amore alla comunità che ha cambiato la mia vita e che continua a custodire molte delle mie relazioni più profonde. Il mio auspicio è che questo film continui a stimolare la presa di posizione e ad ispirare le generazioni future che erediteranno Klabona. Come ha detto l’anziana Bertha Louie, „Questo film sarà un grande aiuto per noi. Darà ai nostri ragazzi il coraggio di continuare a combattere. I nostri nipoti e pronipoti saranno in grado di difendere la terra che amiamo e sapranno che abbiamo lottato duramente per lei“.

—Tamo Campos

Il film The Klabona Keepers verrà proiettato prossimamente nei centri comunitari, nei luoghi di lavoro, nei teatri e nelle scuole. Per far conoscere questo film al mondo abbiamo bisogno di persone come te. Visita il nostro sito Web per saperne di più e scopri come ospitare una proiezione www.klabonakeepers.com  


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